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Economia globale, il mercato del rame ci aiuta a capire se la situazione migliorerà

Con l’inizio del nuovo anno, ci si interroga sulle prospettive economiche globali. Il timore della recessione che ci ha accompagnato durante tutto il 2019, è definitivamente scongiurato oppure no? Un indizio importante lo si può ricavare dal mercato delle materie prime, spesso fondamentale per capire dova si sta indirizzando l’economia globale. Le previsioni sulla richiesta di metalli come oro, rame e carbone (ma anche beni agricoli come il grano e la soia) sono utili per capire che cosa dobbiamo aspettarci.

Il rame e l’economia globale

economia globale rameUno dei settori dell’economia globale che è stato maggiormente penalizzato dalla guerra commerciale è quello del rame. Nel corso del 2019, i prezzi di questo metallo sono stati pesantemente frenati dai timori legati alla trade war e dal rallentamento della produzione globale. La fornitura abbondante – malgrado permanga un deficit di 330.000 tonnellate di metallo – ha contribuito a frenare le quotazioni. Basta guardare i prezzi per comprendere questo clima claudicante. Si sono mossi al di sotto dei 6.000 dollari a tonnellata, con l’indicatore ADX in tensione al ribasso e comunque con un prezzo medio al di sotto di circa 7-8% rispetto a quello annuale del 2018.

Prospettive sulla domanda

Secondo l’A&NZ Banking Group, il consumo di rame in Cina nel 2020 crescerà del 4% in scia all’aumento della domanda da parte del settore delle energie rinnovabili. Dal momento che la Cina assorbe il 50% del consumo globale di rame, tutto questo potrebbe alimentare un cauto ottimismo. E invece non è proprio così…

…e sull’offerta

Infatti Codelco (tra i big mondiali nell’estrazione di questa materia prima) ha registrato un calo della produzione di rame del 18% su base annua a causa del basso livello della produttività e delle difficoltà generate dalle nuove normative ambientali (che comunque riguardano un po’ tutta l’economia globale). Inoltre, sul fronte dell’offerta la produzione mineraria potrebbe subire le proteste e le turbolenze in Cile e in Perù, alle quali si aggiunge un clima politico molto incerto nei paesi africani che detengono le maggiori ricchezze di rame. Si attende la ripresa dell’Indonesia, altro grande produttore mondiale, che lo scorso anno ha accusato un calo produttivo del 51%, mentre si sta affacciando tra i big della produzione l’insospettabile Panama, che ha cominciato ad estrarre metallo rosso nella miniera di Cobre de Panama all’inizio del 2018.

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