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Menzione di merito poetico per Giulia Quaranta Provenzano

I Presidenti di Giuria nella persona del poeta ed editore Giuseppe Aletti e il poeta, autore, attore e regista teatrale Alessandro Quasimodo, in relazione alla partecipazione della trentunenne imperiese Giulia Quaranta Provenzano al Concorso “Dedicato a… Poesie per ricordare – Giornata Mondiale della Poesia, hanno assegnato alla giovane la menzione di Merito poetico.

La Aletti Editore, tra le più esclusive comunità letterarie italiane dal 1994, dopo aver visionato i componimenti giunti in redazione, ha deciso di inserire la sopraddetta giovane poetessa altresì tra gli autori selezionati per l’omonimo volume antologico “Dedicato a… Poesie per ricordare – Giornata Mondiale della Poesia” di questa 16° edizione, con i suoi versi I silenzi. Libro, questo, che rimarrà negli annali del Premio e sarà messo in commercio da fine novembre 2021 in modo da essere disponibile per il mese di dicembre e poterlo utilizzare anche come strenna di Natale. In un fine settimana di novembre si svolgerà, inoltre, la premiazione del concorso durante la quale saranno indicati i primi dieci classificati.

Ora a seguire, il componimento I silenzi” di Giulia Quaranta Provenzano. <<I silenzi – Cosa mi parla di te? Quei silenzi/ che hanno il sorriso sulla bocca/ E le nubi negli occhi// Hai occhi di falco, pelle del Sud,/ d’un tempo senza tempo, d’un amare/ senza amore se non, ora, per te stesso/ E forse, probabilmente, neanche quello/ Ma, Ma dio!, quanto sei bello// Possiedi chiaroscurale beltà,/ ombre e lineamenti sottili/ che/ confondono ed infondono tremiti/ tra i pensieri sparsi come liquore/ dai frutti proibiti// …Un pendolo, adesso, troppo presto/ suonerà i rintocchi e/ la mezzanotte giungerà a sconvolgere l’anima/ in pena perché più dell’assenza sono i silenzi/ a bruciare le ciglia corvino>>.

Ed è proprio Giulia Quaranta Provenzano a spiegare <<Questa mia poesia ha come asse portante, o nucleo caldo che dir si voglia, la malia trasmessa dagli occhi, dallo sguardo. A parlare sono questi e non le parole, dacché dominano i silenzi. Un potere di attrazione, quello che è espresso nei versi che hanno come protagonista ‘occhi di falco’ a personificare il soggetto del desio, che travolge e sconvolge ed infiamma chi qui ne canta tant’è che proprio i silenzi del calamitico bruciano ‘le ciglia corvino’ come il fuoco conquistatore…>>.

La giovane imperiese ha poi continuato <<…E appunto il ‘bruciare’ è suggerimento per il lettore che il ‘te’ della poesia è maschio dacché il fuoco a cui si allude, come anticipato sopra, è elemento che convenzionalmente viene rappresentato dalla figura geometrica del triangolo equilatero con il vertice verso l’alto, ad indicare un moto ascendente, di crescita e dilatazione, un’azione centrifuga e per l’appunto dominatrice …questo elemento infatti racchiude in sé il principio maschile che, sovente, distrugge se non viene moderato da altri elementi. Ma, in fin dei conti, l’amare è sempre un po’ morire dal momento che dopo non si è più gli stessi nella comunione o, talvolta, nella perdita pressoché totale d’una prima persona precedente all’emozione>>.

Infine Giulia ha concluso <<Questo lui qui protagonista è magnetico ed affascinante e parimenti, evidentemente, ambizioso. Ciò emerge alla luce d’una scontentezza che, com’è presumibile, è dettata dalla notevole ed elevata aspirazione al punto di apparire quasi arrogante ed incapace di amore perfino verso se stesso… in verità, tuttavia, l’uomo-falco è abile nella caccia, e non di meno diviene protettivo nei confronti di chi sceglie. Potente, al punto che per gli antichi egizi il falco rappresentava addirittura Horus, il dio del cielo che aveva il sole come occhio destro e la luna come occhio sinistro, egli è senza sosta conturbante nella difficoltà di entrare nel petto che è lui, per la maggiore e il più delle volte, a sconquassare: “(…) Possiedi chiaroscurale beltà,/ ombre e lineamenti sottili/ che/ confondono ed infondono tremiti/ tra i pensieri sparsi come liquore/ dai frutti proibiti// (…)”>>.

 

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