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Sportivi e atleti, anche loro hanno il proprio marchio

È possibile che una persona abbia un marchio, come un paio di scarpe o un pacco di biscotti? Certamente sì.

Si tratta di una semplice conseguenza delle dinamiche di mercato: oggi gli sportivi sono figure molto popolari, in particolare tra i giovani, e questo li rende un mezzo più che adatto per veicolare i messaggi commerciali.

Calciatori, tennisti, motociclisti popolano la fantasia dei ragazzi di tutto il mondo e sono spinti a registrare un marchio che identifichi le loro imprese sportive, non solo per sponsorizzare prodotti a proprio nome, ma anche per ottenere contratti milionari con aziende che vogliono associare il proprio marchio al loro.

Come si fa a dare un “marchio” a un atleta? L’attribuzione di un segno distintivo che lo caratterizzi in maniera inequivocabile ha subito una certa evoluzione nel tempo.

Hanno cominciato i calciatori, che registravano il proprio nome (o meglio le proprie iniziali) associato al numero della maglia con cui avevano compiuto le imprese più famose. Il primo è stato David Beckham con il suo “DB07”, ma il più celebre è senza dubbio Cristiano Ronaldo. “CR7” è diventato persino il nome di una linea di integratori.

Tuttavia, ai grandi “più grandi” di tutti i tempi possono bastare le iniziali: la stilizzazione “RF” che campeggia sull’abbigliamento di Roger Federer è semplice ma sufficiente, e per nulla penalizzata dall’assenza del numero di maglia.

Ai nostri giorni, il marchio dello sportivo tende ad evocare le peculiarità che distinguono le sue prestazioni, oppure riproduce un loro gesto tipico. Il primo caso è quello di Rafael Nadal, il cui marchio è il muso stilizzato di un toro: un evidente richiamo alla forza e alla caparbietà che contraddistingue il suo gesto atletico.

Usain Bolt e Michael Jordan sono invece due ottimi esempi del secondo caso: la posa con il braccio alzato del primo e il salto sospeso in aria del secondo sono noti anche a chi non segue l’atletica o il basket.

Insomma, gli sportivi sono ormai un brand di enorme valore che non può non tutelarsi anche da un punto di vista legale. I marchi e i loghi che li rappresentano fanno la loro comparsa su vestiti, scarpe, accessori, integratori per lo sport, e qualsiasi altro prodotto che possa essere “consumato” dai loro giovani fans. Alcuni ne hanno fatto addirittura la propria principale fonte di guadagno.

L’importante, per il bene dello sport, è che il marchio sia sempre accompagnato da imprese sportive eccezionali: a questo proposito, con Federer e Ronaldo in giro, non c’è nulla da temere.

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