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La strega Baba Yaga in un libro Fantasy

Se ti divessi trovare davanti una vecchia donna che viaggia dentro un mortaio volante, fai attenzione, sei al cospetto della strega più famosa del folklore russo. Non tremare, prendi fiato e sì gentile. Ti trovi davanti a Baba Yaga, una strega maligna ma che sa essere generosa con chi sarà intelligente e buono con lei.

Baba Yaga è un personaggio molto controverso del folklore russo e slavo, le sue tracce risalgono al 1755 in uno scritto di Mikhail W. Lomonosov ma le origini sono molto più antiche e le sue storie venivano tramandate oralmente nei racconti per impaurire bambini poco obedienti.

Il suo nome è ambiguo come il suo carattere. La parola Baba significa “vecchia”, oggi viene utilizzato per indicare le nonne e le ostetriche che fanno nascere i bambini. Forse attualmente ha un significato diverso e più nobile, quasi ad indicare una persona saggia e buona.

Yaga invece ha più significati nelle varie lingue slave. Si va dal termine orrore di serbo e croato, a rabbia in sloveno o strega in antico ceco. Per alcuni studiosi del folklore russo, Yaga viene avvicinata alla dea Persefone dell’antica Grecia. Come l’antica dea, anche Yaga è dedita alla morte, ma come Persefone difende la natura.

Bab Jaga, come è conosciuta nell’Europa occidentale, ha l’aspetto di una vecchia donna curva su se stessa, con denti di ferro, che vive in una casa sospesa da terra da delle zampe di gallina e che si sposta nei boschi utilizzando un mortaio volante.

La sua casa si trova in fondo alla foresta scura e si può muovere liberamente nei boschi per sfuggire a chi cerca di infastidire o catturare Jaga. Il recinto è formato da ossa e teschi umani con occhi lucenti.

A differenza delle altre streghe che nelle favole hanno esclusivamente il ruolo di cattive, Baba Jaga ha la capacità di uccidere o premiare chi incontrerà nel bosco. Chi tenterà di raggirarla con l’inganno ponendogli tante domande, verrà ucciso e mangiato. Mentre chi chiederà con gentilezza e completerà con pazienza i compiti che Jaga le assegnerà, verrà ricompensato con gli aiuti richiesti.

Come ogni storia, anche quelle che riguardano Yaga hanno una morale: chiunque sia amorevole e intelligente supererà ogni ostacolo anche se difficoltoso.

Nell’editoria mondiale Yaga è sempre stata raccontata appunto come una strega malvagia ma che può essere d’aiuto a chi sarà generoso, ma Yaga è sempre stata una strega cattiva?

A raccontare una Jaga diversa, giovane e combattente ci ha pensato nel 2004 Marina Višneveckaja, scrittrice e autrice televisiva, nata a Charkow nel 1955.

Autrice di molti romanzi di successo in Russia, nel suo libro C’era una volta Jaga, ha descritto una giovane adolescente, forte e tenace nel suo ruolo di principessa di un Villaggio che si innamora del guerriero delle steppe Kascej, altro personaggio del folklore russo.

Il romanzo fantasy, pubblicato in Italia dalla Di Renzo Editore, ricco di simboli, personaggi eroici e animali straordinari, racconta la storia dell’amore nato tra i due ragazzi che non viene voluta assolutamente ne dagli uomini ne dagli dei. I due protagonisti saranno chiamati a difenderla attraverso avventure fantastiche in un atmosfera magica.

Sarà uno strano animaletto di nome Fefila ad accompagnare i lettori e le lettrici sulla riva del fiume chiamato Cinquesogni, dove sorge «Villaggio». Un libro adatto ai giovani lettori e a chi da adulto non ha mai abbandonato il mondo fantasy come lettura.

Il libro sarà in tutte le librerie dai primi di dicembre, un ottimo regalo per far avvicinare i giovani alla lettura.

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